Il canto del gallo
Forse l’amore alla fine si risveglia | com’è difficile
certe volte aprire la mano… Dal punto di vista del granello
di sabbia anche io | ho visto i tuoi occhi – abbatti i
presagi, perché io abbia sete, le foglie hanno cerchio
antico di pensiero. Posso sentirlo nelle
ossa della fiamma. Crederlo mi costa il tempo; il tempo
soltanto l’istante di un errore. | Magari
la vita resta vigile | né l’amore si è mai
addormentato, ma la mia
anima chiedeva | di partire. ||
Avevo un sogno. Ora ho la strada. | Ma
la mia carne è resa all’artigiano
delle piogge di marzo. | In
questa terra bruciano catene di
lauri grandi. | Un vento di cenere mette alle labbra
sillabe di Sant’Ambrogio | aeterne rerum conditor, noctem
diemque qui regis et temporum das tempora ut
alleves fastidium 1| disperde la
caligine, intanto che riveste un corpo fragile la
pena ingoiata per anni. | Ecco una
voce farsi limpida | il cielo |
lampada continua |
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Elia Belculfinè
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Mi chiamo Elia Belculfinè. Sono nato a Caserta il 29 settembre di qualche anno fa. Scrivo poesie da prima di quella data (mi pare altissimo dirlo, ma non mi prendo molto sul serio, a dire il vero). Abito a Caserta con la mia compagna.
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grazie, elia
Grazie a te Elia. Sono splendide le tue poesie!!! Ciao.