mi avvicino alle dita di fresco
che picchiettano il volto rasato
senza toccarti vuoi essere adorato
guardare basti a me, a te lo specchio
cicala foglia non trema
al vento che non voglia questo profumo
come il tuo bambino ti osservo
eroe mattutino e chiaro
quel colore tirrenico porterei
a rovesci da pittore
tra le voci di fuori
dove deliberi ogni giorno ogni ora
perché sbiadiscano i tuoi cari:
troppo bianco troppo nero tutto in te
voglio affondarci ròsa dal tuo sangue
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Nadia Campana, poeta, è nata nel 1954 a Cesena e morta suicida a Milano nel 1985. Poetessa dimenticata, rimane di lei un solo libro, è stata una delle voci più intense e significative della poesia italiana degli anni Ottanta.
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