
Rocco Scotellaro Tricarico 1923, morì a Portici a soli trent’anni.
Tutte le opere di Scotellaro sono strettamente collegate alla società contadina lucana a cui orgogliosamente appartiene.
La sua scrittura è semplice, elementare, sapientemente costruita sulla parlata della gente, narra di terra e di gente di un sud isolato e dimenticato. L’asciuttezza lirica scolpisce i sentimenti e si carica di dolore come la stessa ostinata fatica del bracciante, quel suo ammucchiare da una parte le pietre per liberare la terra.
Gran parte degli scritti e delle composizioni di Scotellaro furono pubblicate postume, anche grazie all’impegno e all’interessamento di Rossi-Doria, e Carlo Levi suo mentore e amico.
È fatto giorno
E’ fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.
Le lepri si sono ritirate e i galli cantano,
ritorna la faccia di mia madre al focolore
La mia bella patria
Io sono un filo d’erba
un filo d’erba che trema
E la mia patria è dove l’erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
Cena
Voglio aria la sera e consumazione
di vino e castagne in compagnia
perché ognuno conta una storia
e insieme viene l’armonia.
Lo scarparo è stato tutto il santo giorno in casa
fino a che si è fatto scuro e si è cavato il senale,
con quello ha coperto il bancarello e i ferri
e ha detto a moglie e figli: Io esco andatevi a coricare.
Il fabbricatore viene direttamente dalla casa che fabbrica
con le lenticchie di calce azzeccate sotto l’occhio.
Il sarto anche lui con un filo e l’impiegato
con l’inchiostro sciolto alla punta di due dita.
I contadini sono più di uno
con succhi di stalla sul collo.
Ed io ho sbattuto il libro già ingoiato dall’ombra,
e ho detto ad alta voce che questo non è vita.
Ci siamo allora azzuffati alla morra,
la moglie e la figlia del falegname,
dove stiamo bevendo, girano attorno alla tavola
e dicono che siamo proprio bambini.
Abbiamo cacciato i tozzi di pane di tasca
e chi olive, chi una noce, chi la cipolla e il peperone;
l’impiegato ha diviso la frittata incartata
in un foglio di ufficio, e abbiamo bevuto.
Amore, amore veniva da cantarlo
tutta la santa notte in compagnia.
La moglie e la figlia del falegname
si sono ritirate dicendo:
Questi fanno far giorno
.
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