
Alfonsina Storni nasce a Sala Capriasca, Canton Ticino, nel 1892, ma subito si trasferisce con la famiglia in Argentina. A Buenos Aires diventa insegnante alle scuole superiori e al conservatorio.
La sua prima raccolta è del 1916 “La inquietud del rosal”. Insieme alla cilena Gabriela Mistral e all’uruguayana Juana de Ibarbourou è inserita nella triade delle maggiori poetesse sudamericane.
Nel 1935 scopre di avere un tumore al seno e due anni dopo non riuscendo a gestire la tragedia della malattia si uccide gettandosi nell’Atlantico.
Enquentro
Lo encontré en una esquina de la calle Florida
Más pálido que nunca, distraído como antes,
Dos largos años hubo poseído mi vida…
Lo miré sin sorpresa, jugando con mis guantes.
Y una pregunta mía, estúpida, ligera,
De un reproche tranquilo llenó sus transparentes
Ojos, ya que le dije de liviana manera:
—¿Por qué tienes ahora amarillos los dientes?
Me abandonó. De prisa le vi cruzar la calle
Y con su manga oscura rozar el blanco talle
De alguna vagabunda que andaba por la vía.
Perseguí por un rato su sombrero que huía…
Después fue, ya lejana, una mancha de herrumbre.
Y lo engulló de nuevo la espesa muchedumbre.
Incontro
L’incontrai ad un angolo della Calle Florida
più pallido che mai, distratto come avanti.
Due lunghi anni aveva avuto la mia vita…
Lo guardai non sorpresa, giocando con i guanti.
E una domanda mia, stupida e leggera,
d’un rimprovero calmo gli empi i trasparenti
occhi, poi che gli dissi d’una fatua maniera:
“Come mai, hai adesso così gialli i denti?”
M’abbandonò. In fretta attraversò la strada,
con la manica scura rasentando la chiara
cinta di una passante che andava fra la gente.
Seguii per un poco il cappello fuggente…
poi divenne, lontano, una macchia di ruggine
e l’inghiottì di nuovo la spessa moltitudine.
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