Scrivo i miei versi
I giunchi e l’attesa
e il loro mormorare al fiume cose
percepite dal timpano di chi sa la notte
e della notte porta i suoni nel cappello. Ti ho amata, per ogni angolo del tuo deserto,
in ogni disperato cono d’ombra,
ho passato al setaccio le parole e i gesti
che cade, inesorabile, su questa privazione,
inutilmente vinto dall’attesa,
inutilmente battuto, inutilmente.da “Il dialogo remoto”, Edizioni Masso delle Fate, 2010
Linea d’ombra
Ti trascino
per i varchi della mia incostanza
afferrandoti per il braccio
su cui è tatuato il disappunto
disagio, con un timore dentro
che scorgo ad ogni lampo di coscienza. Con incroci di addii
ho progettato il calvario della notte
ed ho bendato gli occhi al pensiero che dorme,
perché non senta il dramma
del risveglio. Ma al di là di ogni parola c’è un
silenzio, al di là di ogni sguardo
un altro cielo e tu ridi
camminando sul filo del tuo sogno
e poi cedi, ridendo, ad un pianto improvviso,
mentre dita confuse tra il ritrarsi e il cercare
svelte tornano al braccio
ad impedire il volo.
da “Il Canto delle Bambole”, Edizioni Masso delle Fate, 2009