Nessun cielo di una notte d’estate senza respiro
Giunge così profondo nell’eternità,
nessun lago, quando le nebbie si diradano,
riflette una calma simile
come l’attimo –
quando i confini della solitudine si cancellano
e gli occhi diventano trasparenti
e le voci diventano semplici come venti
e niente c’è più da nascondere.
Come posso ora aver paura?
Io non ti perderò mai.
Karin Boye
Poetessa e scrittrice svedese, nacque a Göteborg nel 1900 morì suicida nel 1941 ad Alingsas. A caratterizzare queste liriche sono un senso mitico della natura e un atteggiamento estatico da parte dell’autrice.
Negli anni Trenta partecipò al movimento socialista, si interessò a Freud e alla psicoanalisi animando la rivista Spektrum. Tra le opere in prosa, il romanzo autobiografico Kris (Crisi), 1934, e quello di fantascienza Kallocain, 1940, considerato il suo capolavoro.