La sega è un attimo
A trentun’anni
avrei già dovuto conquistare la Persia
avessi avuto un maestro come Aristotele
adesso non pulirei ruote di seggiolini per vivere
il trucco è tutto lì
qualcuno che ti dica che se vuoi
puoi conquistare la Persia
invece con i 6 presi
riesci a pagare il mutuo
andare al mare in vacanza e portare a spasso il cane
che è abbastanza
ma qualcun altro conquisterà la Persia
e tu lo leggerai sul giornale
e poi metterai il giornale in una borsa
e aspetterai che sia piena
per portarla alla raccolta differenziata
e sembrerà tutto normale – invece è la tua vita che continua
con le minestre solubili il dentista e l’affitto
e ogni notte prima di addormentarti
senti come se avessi dimenticato di fare qualcosa
e ti alzi a controllare il gas
e per un istante ti viene in mente che forse avresti dovuto
conquistare la Persia
ma ti vengono in mente tutte le cassiere del supermercato
che scopano tra di loro
e per la Persia ti ci vogliono ragionevolmente almeno una decina
d’anni
la sega è un attimo.
Pedalando nella discesa di un garage
Vorrei saperle adesso le cose che sapevo da bambino
non il contrario
che i genitori non muoiono mai
che per il lunedi mattina c’è sempre una poesia
da imparare a memoria
che d’estate si mangia in terrazza che c’è vento
che le uniche malattie sono quelle infettive
che c’è sempre qualcuno che ti rimbocca le coperte
che un paio di tette non sono più interessanti
di un sacchetto di biglie
che di notte di dorme
che hai la vita davanti,
per sentire ancora una volta l’eternità
pedalando nella discesa di un garage.
Alberto Calligaris (Monza, 1967) vive in Cornovaglia, Gran Bretagna, e fa il giardiniere.
“Tutto sembra destinato a cambiare e non sempre, sembra, in meglio. Un inno ai percorsi brevi e infruttuosi ma alla fine è l’ambizione il tema e la soluzione che la precede. In breve. Come nelle caselle di un cruciverba.”